Chiamarli eroi é dire
poco: dopo un brusco risveglio mattutino e una colazione in fretta e
furia, i giovani di Villa si sono diretti verso la meta: il pullman.
Il nostro autista di
fiducia Hans ci ha portati sani e salvi fino a Auschwitz e la nostra
guida imperturbabile, dopo averci mostrato il monumento commemorativo
del campo di Monovitz, ci ha accompagnati nella visita ai campi di
concentramento della landa desolata dall'atmosfera suggestiva. Un
attimo di pausa da trascorrere al baricciolo della reception e poi si
parte alla volta del famoso accesso al campo riportante la scritta
„Arbeit macht frei”. Entrare nelle baracche e vedere le
fotografie piu' significative delle deportazioni con il clima rigido
della Polonia, ci ha fatto riflettere e riportare alla memoria
situazioni, che, seppur lontane e a noi estranee, riescono a
infonderci un forte sentimento di empatia e di appartenenza. Emozioni
contrastanti e intense hanno accompagnato ognuno di noi in modo
diverso durante la visita. Le strutture ancora presenti sono una
testimonianza che ha ruolo fondamentale per la storia dell'umanitá.
Nel percorrere le strade su cui si compiva la tragedia piu' grande
mai avvenuta, ci ha resi piu' consapevoli e piu' capaci di
comprendere la storia. La visita si é conclusa al calare del buio.
Dopo una breve tregua:
una doccia e qualche snack, il nuovo obiettivo sono i Pirogi; ovvero
i tipici ravioli polacchi ripieni di ”chi piu' ne ha piu' ne
metta”, seguiti dal tanto ambito dolce alle noci. Per citare
Giacomo: ”per il dolce serve un altro stomaco”. Domani ci
attendono nuove esperienze, é meglio essere svegli!
Nessun commento:
Posta un commento